Stress cronico e infiammazione: l’epigenetica ci viene in aiuto
Stress è una parola che ci accompagna da sempre. Ed è un termine subdolo, perché sottende problematiche molto gravi di cui le persone spesso non sono coscienti.
In particolare infiammazione, patologia degenerativa, ossidazione cellulare, caduta immunitaria. Lo stress è uno dei maggior danni epigenetici, perché la sua azione modifica l’espressione genica.
In realtà, si tratta della risposta perfetta che la natura ha messo in atto per consentirci di sfuggire a un pericolo. Picco glicemico, aumento dei grassi, adrenalina e incremento della pressione sanguigna permettono di migliorare le prestazioni fisiche e la prontezza.
Ma il problema che lo stress oggi è un meccanismo cronico e –spesso-mortale. Stress e infiammazione sono infatti legati a doppio filo. Le ricadute biochimiche del meccanismo emozionale-stressogeno sono profonde.
La buona notizia in tutto questo è una: la scienza epigenetica e le nuove tecnologie ci consentono di leggere l’organismo in modo rapido e non invasivo, per consentirci di riequilibrare l’organismo.
Cortisolo, surrenali e stress: il meccanismo perverso
Il cortisolo, un ormone prodotto dal surrene su impulso del cervello, è l’ormone simbolo dello stress: quando siamo in tensione, lui entra in campo determinando un aumento dei livelli di glicemia e grassi nel sangue, per dare al corpo l’energia di cui ha bisogno.
Il cortisolo aumenta i livelli di glucosio ematico (azione iperglicemizzante) e accelera il catabolismo proteico e lipidico per far fronte a una condizione tipica di stress (Gunnar and Quevedo, 2007).
Insieme al cortisolo vengono liberati adrenalina e noradrenalina, che sono catecolamine: la combinazione di questi tre fattori genera un aumento della pressione sanguigna.
I livelli circolanti di cortisolo vengono letti dall’ipotalamo e dall’ipofisi grazie a specifici recettori, che inducono l’inibizione dell’ulteriore produzione di ormone.
Ma non c’è solo la risposta chimica: esiste ancheuna risposta nervosa allo stress ed è messa in campo dall’amigdala.
Il braccio nervoso dello stress: l’amigdala
L’amigdala è un agglomerato di nuclei nervosi che, davanti all’innescarsi di emozioni potenti, dà la stura a tachicardia, aumento della pressione, sudorazione, ansia, rilascio di ormoni stressogeni.
Essa diventa il braccio nervoso dello stress: tramite la mediazione dell’ipotalamo viene trasmessa informazione al tronco dell’encefalo e precisamente ai nuclei del locus coeruleus, che producono noradrenalina.
Questi neuroni proiettano sia alla corteccia, per indurre lo stato di allerta, sia a numerosi organi (cuore, fegato, polmoni, ecc.) per attivare la risposta viscerale allo stress.
Tra i molteplici bersagli viene stimolata la midollare del surrene con conseguente produzione di adrenalina, noradrenalina e dopamina (Bottaccioli, 2005).
Come abbiamo spiegato in un altro bellissimo pezzo, il dominio dell’amigdala mette in stand by il cervello profondo e aziona il pilota automatico della sopravvivenza, per consumare meno energia.
Dallo stress all’infiammazione: come può aiutarci l’epigenetica?
Ma vediamo come si passa dallo stress all’infiammazione cronica e come l’epigenetica può aiutarci.
Lo stress cronico provoca reazioni biochimiche: fra queste, l’espressione di geni coinvolti nel processo infiammatorio. Questo processo porta alla riduzione della capacità funzionale dei leucociti circolanti e dei livelli di glutammina (AA essenziale per i leucociti); inoltre il processo porta alla produzione di citochine e di specie reattive dell’ossigeno (ROS) (Bottaccioli, 2005).
Il network neuroendocrino-immunologico che è stato descritto si autoalimenta e si autosostiene, producendo così un «cortocircuito». Il circolo vixioso cortisolo, adrenalina, amigdala, infiammazione è tale per cui l’individuo resta come «paralizzato»: la psiche altera l’attività immunitaria, la quale a sua volta altera l’attività psichica.
Oggi possiamo leggere facilmente l’organismo. Possiamo vedere se il sistema immunitario è alterato
Il meccanismo dello stress è subdolo. L’azione nefasta di cortisolo e amigdala sfociano spesso in patologie croniche come l’ipertensione e portano una degenerazione lenta e sistematica.
Il quadro sintomatologico davanti al quale il medico si trova è spesso aspecifico e confuso.
Tale condizione, se protratta nel tempo, può portare l’organismo a sviluppare diverse malattie, tra le quali quelle neoplastiche.
Come possiamo difenderci?
La scienza epigenetica ci dice da 20 anni che l’espressione dei nostri geni dipende al 90% e oltre da fattori ambientali.
Ma cosa, esattamente, sta deteriorando la nostra salute? Possiamo saperlo in 15 minuti esatti.
Perché esiste un test dei marcatori epigenetici –compresa infiammazione, alterazione ormonale, fattori metabolici e default del sistema cerebrale- che dalla radice di 3 o 4 capelli legge lo stato dell’intero sistema corpo.
Come una immensa risonanza: ma dalla radice del capello, che è il bio marcatore più potente che abbiamo, l’archivio del nostro organismo.
Dal test SDrive, la prevenzione e la guida all’anamnesi
E’ in atto un processo altamente infiammatorio? Il sistema ormonale è in alterazione? Abbiamo troppi radicali liberi e siamo in stress ossidativo? Siamo in corto circuito cerebrale? Il report che SDrive è in grado di dare in 15 minuti copre oltre 800 marcatori epigenetici: vitamine, minerali, amminoacidi, antiossidanti, acidi grassi, metabolismo degli zuccheri, sintesi proteica, sonno e sistema cerebrale, sistema cardiovascolare, immunitario, adrenergico, muscolo scheletrico, gastro intestinale. Virus, spore, muffe, batteri, funghi. Metalli pesanti, sostanze chimiche, campi elettromagnetici.
Con un report di questo genere il medico potrà avere chiara visione dei meccanismi sregolati, prima che essi si traducano in patologia degenerativa.
Agire prima si può. Si deve. La scienza oggi ce lo consente.
- Bibliografia
- Bottaccioli, F. Psiconeuroendocrinoimmunologia, Red Ed., Milano,
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