Quante microplastiche mangi? Il danno epigenetico
Ha fatto scalpore la notizia diffusa dall’università di Newcastle, ovvero che ingeriamo una quantità di microplastiche tra 0,1 e 5 grammi a settimana. Che siano più o meno, non sono solo le microplastica il problema, ma tutte le sostanze xenobiotiche –ovvero avverse alla vita- che entrano nell’organismo. Quante microplastiche mangi e quale danno epigenetico -una modifica dell’espressione dei geni- producono?
Intendiamo metalli pesanti, composti volatili organici, PFAS (sostanze perfluoro alchiliche usati per rendere carta e tessuti resistenti ad acqua e grassi), ftalati (sostanze chimiche usate per rendere i materiali plastici pieghevoli), particolato sottile e chi più ne ha più ne metta.
La più grande banca dati sulle materie plastiche conta 16.000 sostanze chimiche. Di cui un quarto pericolose.
Qual è il potenziale danno epigenetico? Come influiscono sulla nostra espressione genica i grammi di microplastiche ingerite ogni settimana e come possiamo difenderci?
Il calo di fertilità e le microplastiche nelle ovaie
Un danno epigenetico conclamato legato a microplastiche e inquinanti è quello su apparato riproduttivo e alterazioni spermatiche.
Secondo le ricerche svolte dal 2015 al 2024 su ragazzi sani dai 18 ai 25 anni in vari luoghi contaminati – terra dei fuochi, valle del Sacco, Modena, Vicenza e Taranto dal dottor Luigi Montano, andrologo e responsabile del progetto Eco Food Fertility- il 45% della coorte ha l’apparato riproduttivo non in salute. Come spiega il dottor Montano, il carico inquinante porta ad alterazioni bio molecolari a carico degli spermatozoi e anomalie dei sistemi antiossidanti.
Il danno epigenetico delle microplastiche è evidente anche nelle ovaie delle donne che effettuano la PMA (Procreazione Medicalmente Assistita).
Già nel 2005, un altro studio condotto da EWG nel 2005 rilevò 287 prodotti chimici commerciali, pesticidi e inquinanti nel sangue del cordone ombelicale prelevato da 10 neonati.
Microplastiche e interferenti endocrini: il danno epigenetico
La salute è il mantenimento di un equilibrio.
Facciamo un esempio: il nostro corpo ha sia geni oncogeneratori sia geni oncosoppressori. Che alcun geni vengano accesi o altri spenti dipende da fattori epigenetici, ovvero ambientali, per oltre il 90%: come mangiamo, come viviamo, come pensiamo.
Pesticidi, microplastiche, PFAS, ftalati, sono interferenti endocrini, cosa significa? Che interferiscono con la produzione, la secrezione e il trasporto degli ormoni naturali.
L’ormone agisce sul recettore basato sulla membrana cellulare: una distorsione determina una minore risposta dell’ormone naturale o la sostituzione ad esso, con risposta azzerata.
Queste sostanze mandano in frantumi l’equilibrio ormonale dell’organismo, in particolare la tiroide, oltre al metabolismo energetico, al cervello e all’apparato riproduttivo.
Il danno epigenetico è perciò grave.
Carta termica degli scontrini: attenzione al bisfenolo!
Fra le sostanze catalogate da EWG (Environmental Working Group) vi è la diossina, ma altresì troviamo il bisfenolo A, l’atrazina, gli ftalati, i pesticidi, i solventi.
Il bisfenolo in particolare è definito “il grande imitatore” poiché riesce a ingannare il nostro organismo. Esso era addirittura presente nei biberon, così come nel rivestimento interno delle lattine, nelle borracce. Esso è presente sulla carta termica degli scontrini.
Uno studio di biomonitoraggio condotto dal gennaio 2017 a giugno 2022 in 11 paesi dell’Unione Europea ha misurato la presenza di bisfenolo A nelle urine di 2.756 adulti. Il bisfenolo è una sostanza chimica sintetica nota per i danni che compie sul sistema immunitario anche a dosi molto basse, con effetti indesiderati che implicano la riduzione della fertilità, l’interferenza endocrina e le reazioni allergiche cutanee.
Microplastiche, inquinanti e danno epigenetico in gravidanza
Se arrivano al feto, queste sostanze alterano la formazione delle cellule alla base. Il particolato sottile, se entra nel globulo rosso e passa nella placenta, crea uno stato di infiammazione sistemica che altera la circolazione materno fetale, con incidenza sulla metilazione del DNA. Il bisfenolo agisce a livello della meiosi e interferisce con l’allineamento dei cromosomi. Esso è una sostanza capace di alterare la funzione tiroidea e il sistema riproduttivo. Perciò, queste molecole chimiche di sintesi possono inficiare la programmazione della futura vita in gestazione. Microplastica, ftalati, bisfenolo, producono un danno epigenetico che arrivano fino alla terza generazione.
3 capelli e 15 minuti per rilevare metalli pesanti e sostanze chimiche nell’organismo
Grazie all’unione fra bio fisica e Intelligenza Artificiale, oggi esiste una tecnologia in grado di mappare in soli 15 minuti oltre 800 marcatori epigenetici nell’organismo, inclusi sostanze chimiche e metalli pesanti. L’analisi dei campioni di capelli è ritenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una delle matrici biologiche più importanti per stimare il grado di esposizione umana ad alcuni elementi tossici (Rahes and Hossam, 2007).
Oggi, la scienza ha fatto un immenso passo avanti: dal bulbo di 3 o 4 capelli, grazie al sistema SDrive, possiamo leggere ogni fattore del nostro corpo: vitamine, amminoacidi, antiossidanti, minerali, acidi grassi, metabolismo degli zuccheri, sintesi proteica, sistema cerebrale, adrenergico, muscolo scheletrico, endocrino, cardio vascolare, gastro intestinale, immunitario. Inoltre SDrive mappa batteri, funghi, muffe, spore, virus, campi elettromagnetici, sostanze chimiche e metalli pesanti.
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