Gravidanza: il cortisolo nei capelli come marker di stress cronico

In gravidanza, il livello di cortisolo nei capelli è un marker di stress cronico, un fattore di rischio per la mamma e per il nascituro.

Un recente studio, ha analizzato il livello di cortisolo  nei capelli come barometro dell’asse ipofisi, ipotalamo surrene in gravidanza.

Il titolo esatto è “Livelli di cortisolo nei capelli come marcatore retrospettivo dell’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi durante la gravidanza: confronto con il cortisolo salivare”.

Lo studio ha fatto un paragone con il cortisolo della saliva, rilevando che Il livello di cortisolo nei capelli è facilmente quantificabile e può essere più rappresentativo del totale rilascio di cortisolo rispetto a saliva e siero.

Lo  stress della mamma si riversa sul feto, soprattutto nelle ultime settimane di gravidanza

La gravidanza è un momento di forte stress e il cortisolo –ormone secreto dalle surrenali su impulso del cervello- è un  marcatore potente per rilevare lo stress materno.

Il cortisolo viene  ritenuto  il principale mediatore del trasferimento dello  stress materno al feto. La sua natura lipofila permette un passaggio transplacentare: dunque,  un livello  eccessivo di cortisolo materno potrebbe incidere negativamente sullo sviluppo dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene del feto.

Questo asse è fondamentale per la mediazione e gestione dello stress.

La maturazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene del feto avviene in particolare nelle ultime settimane di gestazione; dunque, gli effetti di elevati livelli di cortisolo possono avere impatto negativo soprattutto nell’ultima fase della gravidanza.

Lo stress materno sperimentato durante diversi periodi della gestazione appare legato all’ aumento del rischio nel bambino di sviluppare malattie neuropsichiatriche, cardiovascolari e metaboliche in età avanzata.

Lo studio: il cortisolo nei capelli come marcatore dello stress in gravidanza

Lo studio valuta il livello di  cortisolo nei capelli durante la gravidanza, come marcatore del rilascio complessivo di cortisolo.

Il cortisolo dei capelli fornisce infatti una maniera semplice per monitorare il  rilascio di questo ormone in un certo lasso di tempo.

In questo studio, svolto su 21 donne in gravidanza, i livelli di cortisolo sono stati monitorati a 15, 26 e 36 settimane di gestazione oltre, che nei tre mesi dopo il parto.

Lo studio ha raffrontato I livelli di cortisolo nei capelli  a quello presente nella saliva, preso per 3 giorni (3 volte al giorno) alla 14, 18, 23, 29 e 34esima settimana di gestazione e a 6 settimane post parto.

Entrambi i livelli di cortisolo, salivare e capillare, sono saliti durante la gestazione.

Alla fine, ne è emerso che il cortisolo dei capelli è validissimo per misurare l’attività cortisolergica a lungo termine, evitando tante problematiche legate alla rilevazione via saliva, urina o plasma.

Cortisolo nei capelli: un marker che vale per sei mesi

Il cortisolo misurato alla base del capello ha una validità retrospettiva di sei mesi: esso viene sintetizzato nell’unità sebacea collocata nel follicolo, in risposta all’ormone adrenocorticotropo.

Il cortisolo libero può altresì diffondersi dai capillari alle cellule del follicolo e può depositarsi nel fusto del capello.

Il capello cresce a una velocità costante e livelli del cortisolo possono essere facilmente misurati.

Il cortisolo, un ormone prodotto dal surrene su impulso del cervello, è l’ormone simbolo dello stress: nei momenti di maggior tensione determina l’aumento di glicemia e grassi nel sangue, mettendo a disposizione l’energia di cui il corpo ha bisogno.

Insieme al cortisolo vengono poi liberate adrenalina e noradrenalina (catecolamine); la combinazione di questi tre elementi aumenta la pressione sanguigna per migliorare le prestazioni fisiche e la prontezza.
Passata la situazione di stress l’organismo torna in equilibrio (diminuiscono tono muscolare, respiro, frequenza cardiaca e pressione sanguigna) e il corpo si rilassa. Questa fase è essenziale: senza di essa si verificano le condizioni per l’esaurimento.

Stress in gravidanza: un alto livello di cortisolo porta problemi comportamentali nei bambini?

Quando vi è una situazione di stress cronico, si accumula cortisolo nei capelli. Anche lo studio del   gruppo guidato da Ane Arregi-Otxotorena, dell’University of the Basque Country (Spagna) e pubblicato da Hormones and Behavior, ha analizzato il livello di cortisolo in gravidanza partendo dai capelli.  E lo ha messo in relazione con problemi comportamentali nei bambini nati da quelle gravidanze.

Lo studio in questione ha mostrato la connessione fra i livelli di cortisolo accumulati nei capelli e i problemi comportamentali nei bambini di 11 anni.

I ricercatori sono partiti dal presupposto che il cortisolo, l’ormone secreto dall’organismo per rispondere a situazioni stressanti, è solitamente presente nel sangue, nella saliva e nelle urine, ma si accumula nei capelli quando vi è una situazione di stress cronico.

Per analizzare il collegamento tra concentrazione di cortisolo nei capelli e stress cronico, il team ha utilizzato campioni di capelli di bambini di 11 anni. Questi ultimi erano inseriti nel progetto internazionale INMA (Environment and Childhood), che raccoglie informazioni su  bambini e famiglie a partire dalla gravidanza.

Dall’analisi è emerso che i principali problemi comportamentali nei bambini sono correlati a livelli più alti di cortisolo nei capelli.

Spiega Arregi-Otxotorena, leader dello studio:

eesta ancora molto da indagare in relazione ai fattori che influenzano i livelli di cortisolo nei capelli nei bambini e nei giovani –  – Riteniamo che la rilevazione del cortisolo nei capelli possa essere uno strumento utile per valutare come le esposizioni ambientali influenzino lo stress cronico.

Maggior cortisolo nei capelli di bambini con mamme esposte a stress in gravidanza

Anche uno studio pubblicato online su Pediatrics, mostra che i bambini con mamme maggiormente esposte a stress psico-sociali durante la gravidanza presentano maggiori livelli di cortisolo nei capelli e una salute peggiore.

Vale perciò la pena monitorare lo stress in gravidanza, non solo per la salute della mamma ma altresì per quella del nascituro.

Susan Andrews, neuropsicologa clinica,  in “Rimedi contro lo stress per le madri in gravidanza” spiega come livelli elevati di stress in gravidanza possano influire pesantemente sullo sviluppo del bambino. Ad esempio, rendendo più probabile un basso peso alla nascita, un parto pretermine, difficoltà del bambino a far fronte a situazioni di disagio, deficit di attenzione e disturbi d’ansia.

Un precedente studio della Columbia Center for Children’s Environmental Health at the Mailman School of Public Health confermava che lo stress in gravidanza esporrebbe il feto ad un maggior rischio di presentare problemi comportamentali dopo la nascita: stati ansiosi, deficit dell’attenzione e depressione.

Il test SDrive per misurare il livello di stress in 15 minuti

Il bulbo di 3 o 4 capelli per fare una scansione totale di tutto l’organismo, stress compreso.

Si può grazie alla biofisica e a una tecnologia d’avanguardia, offerta dal test SDrive: un metodo semplice, non invasivo, veloce, per monitorare lo stato di salute pre e post gravidanza.

Grazie a quell’archivio formidabile che è il capello, infatti, possiamo conoscere non solo il livello di stress e di infiammazione del corpo –in gravidanza e non- ma altresì lo stato del sistema ormonale, adrenergico, immunitario, cardiovascolare, cerebrale, la presenza di metalli pesanti o di virus e batteri, l’equilibrio microbico intestinale, la mancanza di vitamine, amminoacidi, minerali, antiossidanti.

Bibliografia

1)Hair cortisol levels as a retrospective marker of hypothalamic-pituitary axis activity throughout pregnancy: comparison to salivary cortisol https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21397617/

2)https://www.news-medical.net/news/20240903/Study-links-higher-hair-cortisol-levels-to-greater-behavioral-problems-in-children.aspx

3)Pediatric Child Health; 2017, Vol.53 (3); K. Polanska, A.Krol, J. Jurewicz. F. Chiarotti, G. Calamandre, W. Hanke;

Maternal stress during pregnancy and neurodevelopmental outcomes of children during the first 2 years of life.

 

4)Neuroscience and Biobehavioral Review; 2017; Vol.16; F. Rakers, S. Rupprecht. C. Bergmeier, O. Witte, M.Schwab;

“Transfer of maternal psychosocial stess to fetus”.

 

5)Psychology & Health; 2014,
Vol. 29 (3); C.M. Guardino, D. Schetter, J. E. Bower, M. C. Lua, Smalley

“Randomised controlled pilot trial of mindfulness training for stress reduction during pregnancy”.

 

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