Si tratta della nuova frontiera della scienza che studia come i nostri geni si esprimono in relazione ai fattori ambientali.
A quanto abbiamo compreso finora, il DNA è un codice molto lungo che contiene tutto ciò che siamo: il colore dei nostri occhi, quanti capelli abbiamo, come reagiamo a un farmaco ecc. Le informazioni contenute nel DNA si chiamano genotipo e sono le stesse per tutte le nostre cellule. Tuttavia, l’espressione di queste informazioni può essere diversa in base alla cellula, allo stato in cui essa si trova o ad altri fattori. Questa espressione viene denominata fenotipo. Come il fenotipo si esprime, dipende da fattori diversi.
Esistono animali che, ad esempio, cambiano il pelo o il colore durante l’inverno;
con l’avanzare dell’età, può perfino cambiare il modo in cui il nostro corpo reagisce. Ciononostante, le informazioni genetiche continuano ad essere sempre le stesse fino al momento della nostra morte.
Non cambia il genotipo, ma il fenotipo!
L’epigenetica studia quindi il modo in cui devono essere prodotte le diverse espressioni e i fattori che lo provocano, senza andare a modificare direttamente il DNA. Tra questi fattori vi sono svariati meccanismi, di cui il principale è la metilazione. Essa consiste nel collocare una coda di metile, ossia una molecola che serve da “cappuccio” per evitare che gli enzimi e le proteine incaricati di leggere il materiale codificato possano arrivare alla destinazione prevista. In questo modo, il gene viene silenziato. L’epigenetica lavora principalmente con questo meccanismo e con altri a ciò associati, ma si tratta solo della punta di un iceberg enorme.