DECODIFICA DELL’IDENTITÀ
DECODIFICA DELL’IDENTITÀ
I capelli, la pelle e i nervi spinali, incluso il cervello, derivano dallo stesso scudo
embrionale, denominato ectoderma. Di conseguenza, il capello può essere
considerato come una struttura sensoriale, in grado di acquisire e immagazzinare le
informazioni.
Noi utilizziamo il bulbo pilifero, presente nel follicolo pilifero, come fonte di
informazioni, in quanto il follicolo pilifero è un biomarcatore in grado di acquisire e
immagazzinare informazioni che derivano dal micro e macro ambiente.
Le informazioni acquisite dal follicolo pilifero cambiano nel corso del tempo. Esse
sono collegate alla risonanza con il campo morfico dell’organismo. A sua volta,
questa interazione si adatta costantemente alle condizioni ambientali, inclusa l’aria
che respiriamo, il cibo che mangiamo, la miriade di nutrienti assorbiti da tali
alimenti, il nostro ecosistema vivente, incluso l’impatto dell’ambiente
elettromagnetico, gli oltre 50.000 pensieri che formuliamo ogni giorno, inclusi i
valori, le convinzioni e le emozioni.
I geni sono composti di DNA formato da 44 autosomi e da 2 cromosomi sessuali,
presenti nel nucleo della cellula. Essi si abbinano all’mRNA, il quale viene trasferito e
quindi decodificato nel ribosoma per indurre la sintesi proteica. In base a questa
affermazione, è stato sviluppato il concetto del cosiddetto dogma genetico. Questo
significa che si pensava che i geni fossero responsabili dei processi fisiologici e delle
trasmissioni da una generazione all’altra.
Nell’anno 2000, è stato completato il progetto “The Human Genome Project” (HGP),
finalizzato nel 2003 e presentato agli scienziati di tutto il mondo. Dai risultati
emergeva che solo 20.000 – 25.000 geni costituiscono l’intero genoma umano.
Questa è stata una fonte di grande sorpresa, in quanto gli scienziati dei 18 Paesi
coinvolti nel progetto HGP si aspettavano un numero di geni superiore ai 100.000, in
quanto noi abbiamo molto più di 100.000 proteine. Un chicco di riso presenta 12
autosomi e il suo genoma contiene 55.000 geni, oltre il doppio rispetto a quanto
trovato nell’essere umano. Questa scoperta ha quindi posto un quesito: “Perché gli
umani hanno oltre 120.000 proteine che costituiscono il corpo umano, eppure vi
sono solo 25.000 geni che le codificano?”.
I FOLLICOLI PILIFERI SONO BIOMARCATORI
TUTTO è una risonanza vibrazionale
MAGGIORI INFORMAZIONI DA CONDIVIDERE
Soltanto il 3% del DNA viene codificato o costituito dai geni.
Il rimanente 97% viene indicato come DNA non codificante o DNA spazzatura. La
sola risposta a tale domanda è c’è qualcos’altro che controlla il fenotipo, e non si
tratta solo del genoma. La risposta è l’epigenetica.
EPIGENETICA
3% CODIFICA DNA
97% AMBIENTE
Il DNA spazzatura si trova nell’ambiente… non è ironico?
L’epigenetica, così come viene definita questa scienza, è stata sostenuta per la prima
volta come “Lamarckismo” da Jean-Baptiste Lamarck (1744-1829), il quale è stato
uno dei padri dell’evoluzionismo. Egli sosteneva che le forme viventi possono
acquisire “informazioni” dal loro ambiente e trasferirle nei propri geni. Anni dopo,
Erwin Schrödinger (1887-1961) applicò ha applicato il modello della fisica quantica al
campo della biologia molecolare, ponendo le basi di ciò che oggi conosciamo come
epigenetica.
L’epigenetica è lo studio dell’espressione dei geni sotto l’influenza dei segnali
informativi trasmessi dal micro e macro ambiente, in cui il fenotipo cambia, mentre
il genotipo rimane lo stesso. I meccanismi molecolari che mediano la regolazione
epigenetica includono l’RNA, le metilazioni degli istoni e il rimodellamento della
cromatina.
Quando i segnali ambientali dannosi derivanti dal micro e macro cosmo causano una
disarmonia, il corpo umano risponde di conseguenza, attraverso la compensazione,
modificando pertanto il fenotipo senza alterare il genotipo. Questa modifica viene
riflessa nella nostra fisiologia e nella nostra vita quotidiana.
S-Drive è un dispositivo fisico che utilizza la bio-risonanza per analizzare la radice dei
capelli. Da questa analisi viene elaborato un report, evidenziando le informazioni nel
campo energetico quantico che l’individuo supporta in modo efficiente. Il termine
quantico deriva dal latino quantus, ossia quantità. La risposta della natura alla
quantità di energia richiesta per qualsiasi processo biochimico e biofisico è la stessa:
la quantità minima per ottenere il massimo ritorno.
Questa viene definita “efficienza”. Di conseguenza, la natura lavora sempre con
l’efficienza attraverso l’ottimizzazione del sistema.
Le informazioni di scarsa qualità prodotte da una disarmonia vibrazionale causano
segnali di scarsa qualità, con la conseguente comunicazione di scarsa qualità, la
quale interferisce con i processi naturali della vita. Di conseguenza, il sistema utilizza
la compensazione, sopprimendo certe funzioni fisiologiche che compromettono la
capacità del corpo di lavorare in modo efficiente.
La bobina S-Drive produce un’onda scalare che è sensibile all’ambiente, proprio
come i capelli. Le informazioni contenute nel bulbo pilifero all’interno di un follicolo
pilifero risuonano come un’onda firma con la bobina, consentendone l’acquisizione
e la conversione in una firma digitale dell’individuo, il cui follicolo pilifero viene
scansionato. Le informazioni codificate vengono inviate tramite connessione sicura
ai server di Amburgo (Germania), in cui vengono utilizzati gli algoritmi di risonanza e
la potenza computazionale per mappare l’ottimizzazione, che comprende gli
indicatori nutrizionali e ambientali. I dati delle informazioni risultanti vengono
presentati come report in formato elettronico, trasmesso via e-mail, all’individuo il
cui capello è stato scansionato, e ha validità per un periodo di 90 giorni prima di
altre 3 follow-up a distanza di 90 giorni ciascuna.
Un benessere ottimale significa mantenersi in linea con l’ambiente e con le
assunzioni di sostanze nutrienti, per soddisfare le necessità che cambiano nel corso
del tempo.
Lo sviluppo delle moderne tecnologie nel campo delle scienze biologiche e fisiche ha
ampliato lo spettro della nanotecnologia e della biotecnologia, aprendo le porte e
osservando il mondo strabiliante della fisica quantica, della meccanica quantica e
delle loro applicazioni.
Ora gli scienziati possono rilevare le informazioni dal campo morfico quantico
utilizzando la tecnologia basata su risonanze, vibrazioni e frequenze. Il flusso di
informazioni deriva dalla capacità dell’ecosistema di scambiare le informazioni
attraverso la comunicazione compiuta dalla risonanza.
In sintesi, il dispositivo S-Drive è stato progettato per fornire informazioni sulla base
dell’onda-firma, sulla rilevanza dell’influenza epigenetica chiave, tramite la
risonanza di natura elettromagnetica (EM) e nutrizionale. È pertanto possibile
scoprire in che modo il corpo umano gestisce i segnali ambientali sulla base di report
esaustivi.
La scansione di un capello utilizzando il dispositivo S-Drive è un modo efficiente di
supportare l’ottimizzazione del benessere, delle prestazioni, della longevità e della
quotidianità in base all’epigenetica.
Il campo delle informazioni del corpo (epigenetica) può essere denominato Cubo di
Metatron, derivante dall’entanglement dei vortici.
EPIGENETICA
Dott. Carlos Orozco
BSc, MSc, ND, MD, PhD, FPAMS