Il sistema gastrointestinale: Epigenetica e microbiota per la vera prevenzione

L’inquinamento ambientale ed uno stile di vita incongruo contribuiscono in varia misura ad alterare il nostro stato di salute, intendendo con questo termine non la semplice assenza di malattia, ma la sensazione percepita e l’evidenza oggettiva di completo benessere psico-fisico e socio-culturale, in armonia con la Natura e l’ambiente che ci circonda.
In particolare, agenti fisici (radiazioni ultraviolette, campi elettromagnetici, etc.), agenti chimici (benzene, idrocarburi clorurati, diossina, pesticidi, prodotti della combustione del fumo di sigaretta, metalli pesanti, etc.) ed agenti biologici (virus, batteri, funghi, tossine, etc.) minano continuamente le funzioni del nostro organismo fino a favorire o causare l’insorgenza di numerose malattie, non solo attraverso un’interazione diretta con i nostri sistemi biologici ma anche indirettamente,
contaminando l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e gli alimenti di cui ci nutriamo. Gravi le ripercussioni epigenetiche che tutto ciò comporta sulla qualità della nostra vita. Persino i pensieri che evochiamo e le emozioni che proviamo, infatti, possono risultare negativamente condizionati.
D’altra parte, per scelta personale o per condizionamenti socio-culturali, e, dunque, ambientali, anche lo stile di vita, se scorretto, può, attraverso un’alimentazione incongrua e/o un’attività fisica inadeguata, insieme al sovraccarico e/o l’inadeguata rimozione di cataboliti tossici, diventare di per sé un fattore di morbilità o, addirittura, di mortalità.
Inquinamento ambientale ed errati stili di vita, sinergizzando tra loro, possono alterare l’omeostasi del nostro organismo a vari livelli (sistemi, organi, tessuti, cellule, organuli cellulari, molecole) e in diversi modi (accumulo di intermedi metabolici tossici, attivazione o inibizione di enzimi, etc.). Dal punto di vista squisitamente biochimico, tuttavia, indipendentemente dai meccanismi perversi innescati, essi colpiscono direttamente “al cuore” le cellule, riducendo in varia misura la biodisponibilità dei due elementi dai quali queste e, più in generale, la vita stessa degli organismi aerobi trae la sua energia: l’ossigeno e l’idrogeno.
Infatti, quantunque possa apparire paradossale “contemplando” l’enorme complessità delle reazioni chimiche coinvolte nel metabolismo cellulare, è dall’energia scaturita dalla reazione tra questi due comunissimi elementi – opportunamente modulata a livello della catena respiratoria mitocondriale – che derivano tutti i fenomeni vitali (assorbimento, digestione, assimilazione, secrezione, escrezione, movimento, accrescimento, riproduzione, etc.).
Conoscere i fattori che condizionano la salute delle nostre cellule è indispensabile per mantenere il nostro benessere a cominciare dal giusto apporto di ossigeno e idrogeno per le nostre cellule.
Gli ultimi anni di studi scientifici hanno cambiato il futuro della medicina con le nuove conoscenze in ambito genetico ed epigenetico, conoscenze che hanno poi permesso di scoprire l’universo genomico microbiotico intestinale, riconoscendo in quest’organo cavo funzioni solo sospettate ma mai accertate che possono
influenzare nell’organismo il metabolismo, l’immunità, la biochimica e il comportamento in una correlazione bidirezionale con il cervello.
Al momento sono quasi 800 i trial clinici pubblicati che includono l’analisi dei diversi microbiomi, su PubMed si contano oltre 37 mila lavori, e il futuro in questo campo è tutto in divenire.
Iniziamo a distinguere due nuovi termini: microbioma e microbiota.
Il microbioma è l’insieme dei geni dei microrganismi presenti nell’intestino, mentre il microbiota è l’insieme di tutte le specie di microrganismi presenti nell’intestino.

L’importanza del tratto gastrointestinale e del microbiota può già essere desunta dalle sue caratteristiche
così riassunte:

1. La mucosa gastrointestinale rappresenta, dopo quella respiratori, la più grande superficie del
nostro organismo, cioè circa 240-400 metri quadrati.2. I batteri intestinali sono da 10 a 50 volte più piccoli delle cellule umane
3. Nell’organismo abbiamo un apporto di circa 1 / 3 batteri per ogni cellula umana e nell’intestino si
colloca circa il 95% dei batteri dell’intero organismo.
4. Ci sono circa 3 milioni di geni microbici nell’intestino.

Questa impressionante scoperta ha stimolato la ricerca su un nuovo genoma, ospite al nostro interno.

Elizabeth Grice (Penn Istitute for Immunology) e Julia Segre ( Massachusetts Institute of Technology) hanno per la prima volta dipinto il microbioma come il nostro”secondo genoma”. Da qui sono state gettate le basi future secondo cui l’analisi delle varianti genetiche correlate a un rischio di patologia dovrà tenere conto anche delle informazioni derivanti dal microbioma e dai fattori epigenetici che condizionano la salute delle nostre cellule.
Oggi abbiamo a disposizione molti test per conoscere la salute del microbiota.
Questi esami genetici (per esempio il 165rRNA) ed epigenetici come il test biofisico Sdrive, che si effettua sul bulbo del capello in soli 12 minuti, forniscono da una parte la carta d’identità dei batteri, qualità e quantità per esempio e dall’altra conoscere quali fattori condizionano la flora intestinale o se siamo in presenza per
esempio di virus, batteri, muffe, candida e soprattutto quali fattori ambientali, come i campi elettromagnetici o le radiazioni o le carenze nutrizionali come vitamine minerali amminoacidi stanno interferendo con il
sistema gastrointestinale e le nostre cellule. In questo modo possiamo personalizzare i trattamenti e il cambiamento dello stile di vita in modo ottimizzato e personalizzato.
Come abbiamo già detto l’intestino svolge l’80% delle funzioni del corpo umano. All’interno del report epigenetico Sdrive, ci sono 2 pagine specifiche che fanno riferimento agli indicatori dello stress intestinale. Il benessere intestinale ha un valore importante per l’ottimizzazione delle funzioni di: sistema immunitario, cervello, fertilità, obesità, altre patologie croniche.
L’ambiente interno dell’intestino, oltre a dipendere dalla funzionalità di cellule, mitocondri, endotelio e giusto apporto di ossigeno, viene determinato dall’ambiente in cui viviamo e da ciò che mangiamo! Quindi, gli alimenti e i nutrienti che scegliamo di mangiare sono in parte componenti cruciali per poter mantenere in salute l’intestino. In passato non era facile riconoscere lo “stress intestinale” epigenetico; di conseguenza, la sua importanza veniva trascurata nel valutare un’azione specifica per l’ottimizzazione della nostra salute e benessere.

 


Sei un professionista della Sanità? Scopri S-Drive.

 

Acconsento al trattamento dei dati forniti per esclusivo utilizzo degli stessi a favore di "Epinutracell Cell Welbeing Italia- Via Delle Querce, 28 , 54028 Villafranca in Lunigiana MS", ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. 196/03.
.